venerdì 8 maggio 2015

Vegrino (o caprino vegan)

I formaggi vegani costano molto ma ecco che l'autoproduzione viene in aiuto. 
Oggi i vegani ed i simpatizzanti vegani vengono presi di mira, additati come modaioli, guardati con sospetto. Vorrei dire a tutte le persone che amano giudicare senza essere interpellati, che per qualcuno potrà anche trattarsi di "moda" da seguire, ma non vuol dire che sia così per tutti. Ognuno ha un suo vissuto (e se si seguisse una dieta vegana per altre ragioni? Di salute, ad esempio?) e secondo il mio parere è da ammirare chiunque decida anche soltanto di affacciarsi a questo nuovo mondo, ed anche se si trattasse soltanto di "moda", e allora? Qual è il problema? Se non toglie nulla a te che leggi, non vedo dove sia il problema. Senza polemica, si intende ;-)

Pronunciare "formaggio vegano" spesso significa vedere strane espressioni sui volti delle persone, come se parlassimo di chissà qualche pozione velenosa, immangiabile. 
Nessuno vuole avvelenare nessuno, tranquilli eh! Questo formaggio è perfetto ANCHE per chi è intollerante al lattosio (quindi non solo per i vegani, per questo ho fatto la premessa di cui sopra, mai giudicare!) oppure soffre di ipercolesterolemia (colesterolo alto) e si può personalizzare ed arricchire con gli ingredienti che vogliamo, in base ai nostri gusti.

In questo caso parlare di autoproduzione è davvero esagerato, perché si tratta di far scolare semplicemente lo yogurt di soia ed aromatizzarlo a piacimento :D

Per fare questo formaggio spalmabile, o "labna", che è appunto un tipico formaggio ottenuto dallo yogurt vaccino scolato, occorrono:
  • 1 garza da medicazione oppure un telo di cotone, possibilmente chiaro. Per sterilizzare il telo o la garza, farlo bollire in acqua per 5 minuti con del bicarbonato.
  • 1 colino oppure un imbuto
  • 1 contenitore alto e stretto









Questi sono gli strumenti di cui abbiamo bisogno:












Questa è la versione con olive e basilico fresco:




Questa è la versione con erba cipollina e pepe nero:






INGREDIENTI per circa 200 grammi di formaggio:


500 g. di yogurt di soia bio al naturale 
1/4 di limone spremuto
1 pizzico di sale
A piacere: aglio in polvere, erba cipollina o basilico fresco o origano o menta, zenzero grattugiato, olive ecc ecc..

Mescolare lo yogurt con il succo di limone ed il sale e mettere tutto nella garza.






Chiudere i lembi della garza con uno spago da cucina oppure un elastico e mettere il fagottino a scolare nell'imbuto o nel colino.

A questo punto, per evitare che il fagottino resti immerso nel suo liquido, appoggiare il colino sul contenitore che raccoglierà tutto il siero e mettere in frigo.
(In mancanza di un imbuto, potete munirvi di un bastoncino di legno da spiedino e poggiarlo orizzontalmente su un contenitore, quindi appendere il fagottino con delle mollette da bucato).





Come potete vedere dalla foto, man mano il siero scenderà e finirà nel nostro contenitore.




Il giorno successivo, noterete come lo yogurt avrà perso gran parte del suo siero. In base alla consistenza che preferite (più o meno cremosa), sarà già possibile consumare il nostro vegrino. Per avere un formaggio più cremoso è meglio attendere due giorni, trascorsi i quali potrete aromatizzarlo a piacere usando le erbette di cui sopra oppure le olive, insomma spazio alla fantasia!
Il vegrino si conserva in frigorifero per alcuni giorni... se ci arriva ;-)

2 commenti:

CosmicMummy ha detto...

scusami se intervengo per fare un po' di polemica, questo non ha niente a che vedere con la tua ricetta che sarà senz'altro interessante e valida. voglio rispondere a quanto dici nella prima parte del post. essere vegani non è tanto una moda quanto una religione, non ha nessun fondamento scientifico ma anzi è un'alimentazione fortemente sbilanciata (tant'è che per poter seguire una dieta strettamente vegana c'è bisogno di assumere integratori). detto questo, a me non importa come una persona gestisce la sua vita, io di certo mi faccio gli affari miei così come me li faccio quando un musulmano non mangia il salame, un ebreo non mangia le cozze, un cattolico mangia pesce il venerdì. non vedo però perchè debba ammirare scelte di questo tipo, perchè debba sentirmi in difetto di fronte a chi fa scelte irrazionali ed ideologiche. quindi certo che non è problema fosse anche una moda, ma proprio per questo non c'è nulla da ammirare, semplicemente ognuno fa ciò che crede :-)

Sandra ha detto...

Ciao CosmicMummy, mi fa piacere leggere il tuo commento, non mi sembra affatto polemico anzi, trovo sia molto educato a differenza di tanti altri che leggo sul web, quindi grazie per questo.

Non so di quali integratori parli, probabilmente della B12 perché è l'unico di cui i vegani possono aver bisogno. Sappi però che anche gli onnivori assumono la B12 mediante integratori visto che la prendono dalla carne e non perché questa la contenga ma perché gli animali si cibano di mangimi addizionati di B12, quindi è la stessa cosa 😬
Un altro integratore "utile" è la vitamina D (se necessaria), ma anche in questo caso la sua carenza non dipende dall'alimentazione vegana.
Non sto qui a disquisire sul fatto che invece sia bilanciata e perché, visto che esistono tantissimi documenti al riguardo sul web e sui libri, però una cosa che ho notato in me seguendo una dieta quasi vegana (non posso che definirmi onnivora visto che in casa mangio vegano ma poi fuori mi arrangio in base a quello che trovo) è il fatto che dopo una marea di anni e di donazioni di plasma e non di sangue per via del mio emocromo sempre bassino (valori hb e soprattutto ferro e ferritina), finalmente una dieta ricca di proteine vegetali e poverissima di proteine animali, mi ha permesso di avere valori del sangue ottimi, soprattutto il ferro che ho sempre avuto bassissimo tanto da necessitare di integratori (mangia carne che ti torna a posto, un detto ripetutomi da chiunque, una idiozia secondo la mia esperienza perché non ho mai risolto nulla!).
Ora senza voler entrare proprio nel merito della cosa sotto il profilo etico, per come la vedo io chi riesce a seguire questo stile alimentare solo perché spinto da ragioni etiche è ammirevole, perché non è facile, perché è sicuramente più coerente di me, ma parlo per la mia esperienza ed il mio vissuto. Non ho mai detto che tutti dovremmo sentirci in difetto, infatti nel post ho volutamente parlato di queste scelte alimentari dovute anche ad intolleranze o motivi di salute. Però guarda caso appena si sente la parola "vegano" scatta la molla e mi dispiace perché non trovo sia giusto additare gli altri per una propria scelta. Alla fine nessuno ci rompe (a noi onnovori intendo) le scatole per questa cosa, non vedo perché dovremmo romperle noi (noi inteso in generale, ovviamente).
Ciao e grazie.