martedì 31 marzo 2015

Spaghetti di riso con verdure

A febbraio è uscito il primo numero di una rivista vegana che trovo molto carina e piena di idee per variare il proprio menù. La rivista segue molto la stagionalità di frutta e verdura e quindi è ancora più comodo trovare gli ingredienti giusti (e di stagione!) nel momento giusto. Si chiama We Veg e costa meno di 2 euro.
Il numero di marzo presenta la ricetta che andrò a presentarvi oggi e che ho trovato davvero squisita.
Io ho usato gli spaghetti di semola, ma secondo la ricetta bisognerebbe usare quelli di riso, ad ogni modo questo non influisce sulla riuscita del piatto.

(p.s. non mi pagano per pubblicizzare la rivista, eh :D)








Ingredienti per 2-3 persone:

250 g. di spaghetti di riso
1 peperoncino fresco
2 carote tagliate a julienne
30 g. di zenzero fresco grattugiato
1 porro
prezzemolo q.b.
olio extravergine di oliva q.b.
salsa di soia q.b.




Portate ad ebollizione una pentola con abbondante acqua, spegnete e versate subito gli spaghetti. Lasciateli cuocere per il tempo indicato sulla confezione.
Trascorso il tempo di cottura, scolateli e passateli velocemente sotto l'acqua fredda, per fermare la cottura.

Affettate il porro ed il peperoncino a rondelle.
Scaldate un po' d'olio nel wok e versateci il porro, il peperoncino e lo zenzero e fate cuocere per circa 5 minuti, mescolando di tanto in tanto ed aggiungendo un goccio d'acqua se il porro dovesse restare senza liquidi sul fondo (in sintesi, non deve bruciare).
Quando il porro si sarà ammorbidito, alzate la fiamma e versate anche le carote. Sfumate con la salsa di soia. Mescolate, abbassate la fiamma al minimo e coprite con un coperchio lasciando cuocere per circa 10 minuti.
Scoprite il wok, versateci gli spaghetti e fateli saltare, mescolando bene per amalgamare tutti gli ingredienti.
Servite con un filo d'olio e del prezzemolo lavato e tritato.

giovedì 26 marzo 2015

Pizza in teglia con lievito madre

Le mie prime pizze con lievito madre erano un po' "tristi", poco alveolate, compatte, poco cotte.. ho impiegato un po' di tempo prima di capirci bene qualcosa. Ricordo ancora il mio primo pane con lievito madre: ACIDO :-D
Lo avevo lasciato lievitare fuori dal frigo per una notte ed un giorno, per forza! Oggi non sono e non mi ritengo una grande esperta, però la pizza mi viene proprio bene rispetto a qualche anno fa e devo ringraziare tutti i siti web che hanno contribuito a migliorarmi. Ma posso e devo ancora migliorare, scoprire nuove tecniche di stesura, cottura, insomma nella vita si può sempre migliorare, no?

Intanto vi lascio la ricetta per pizza che uso sempre e che non mi delude mai. A differenza di quella originale (che trovate qui), non uso mai farina manitoba bensì altre farine meno raffinate, oppure mescolo quella integrale con altre farine ma mai manitoba perché non sono abituata a consumarla se non per preparati che richiedono lunghissime lievitazioni (come il pandoro, per esempio). 
Se non volete usare la manitoba potete usare la farina 0, oppure se avete la fortuna di acquistare le farine presso un mulino, sbizzarritevi con le varie farine di tipo 1, tipo 2, saragolla, solina ecc..

E dopo la lunga lista di foto che ho selezionato per voi, troverete finalmente la ricetta di queste delizie ;)







La pizza che vedete sopra è sottile perché ho diviso l'impasto in due teglie.




Ecco come si presenta all'interno:





































La pizza in basso è con farina solina di tipo 2, radicchio, olive, salsa tartufata e mozzarella di riso.





Questo è l'interno:





 Pizza con tonno, olive e mozzarella.




Pizza tricolore :)





Per una teglia (pizza alta) o 2 teglie medie (due pizze sottili):


500 g. di farina
150 g. di pasta madre solida a 4 ore dal rinfresco (idratazione al 50%)
350 g. di acqua
1 cucchiaino di malto (in mancanza, 1 cucchiaino di zucchero)
2 cucchiai di olio extravergine di oliva
sale q.b.


In una planetaria (se lavorate a mano, seguite lo stesso procedimento e la stessa sequenza degli ingredienti) sciogliete la pasta madre a pezzetti in metà acqua ed aggiungete il malto. Versate la farina a pioggia e man mano aggiungete, poca per volta, l'altra metà dell'acqua.
Prima che si formi la palla aggiungete il sale. Io spesso per ragioni di tempo, metto tutta l'acqua insieme, poi aggiungo il malto ed infine la farina.

Una volta che si sarà formata la palla, aggiungete un cucchiaio d'olio e lasciate che la planetaria continui ad impastare. Quando l'olio si sarà assorbito del tutto, aggiungete il secondo cucchiaio d'olio e continuate ad impastare.

Dopo circa 15 minuti, il vostro impasto sarà sodo e liscio, se così non fosse lavoratelo ancora un pochino. Tenete presente che è un impasto molto idratato ed è meno facile da lavorare rispetto a quelli meno idratati. Sarà pronto quando, pizzicandolo e tirandolo verso l'alto, non si spezzerà ma si allungherà.

A questo punto fermate la planetaria e coprite con un canovaccio umido. Il nostro impasto dovrà riposare per circa 30 minuti, così da poter essere lavorato meglio nella fase successiva.

Trascorsi i 30 minuti, spolverate il piano di lavoro e ribaltateci sopra l'impasto. Fate due giri di pieghe "a tre", ripetendo quindi la sequenza per due volte e, tenendo la falda dell'ultima piega verso il basso, arrotondate l'impasto.

Per le pieghe, stendete delicatamente l'impasto fino a formare un rettangolo, dividete idealmente il rettangolo in tre parti e ripiegate il lato sinistro sul centro. Fate la stessa cosa con il lato destro, portandolo al centro e quindi accavallandolo sul lato sinistro appena piegato. 
Ruotare l'impasto a 90° e ripetere l'operazione. Per maggiori dettagli vi mostro una foto, che prendo in prestito dal blog dei Fables.



Ungete una ciotola abbastanza capiente e mettete l'impasto dentro. Coprite con pellicola da cucina ed attendete almeno un'ora prima di riporre la ciotola in frigo, per dar modo alla lievitazione di partire (se fa freddo mettete la ciotola nel forno con lucina accesa).
Trascorsa l'ora, dimenticate la ciotola in frigo per 24 o 48 ore. Io solitamente preparo l'impasto il mercoledì per poi cuocere la pizza il venerdì, quindi lascio lievitare la palla per 48 ore in frigo.

Trascorse le 24 o 48 ore, estrai la ciotola dal frigo e lascia acclimatare l'impasto per almeno 3 o 4 ore, anche qualcosina in più. I tempi varieranno in base alla temperatura della vostra casa (io durante i mesi freddi metto la ciotola nel forno con luce accesa).

Comunque alla fine l'impasto avrà delle bolle, come queste:




Una volta che l'impasto sarà raddoppiato, procedete con la stesura in teglia.
Ungete una leccarda da forno con dell'olio e se volete ottenere un'unica pizza alta rovesciate tutto l'impasto sulla leccarda e stendetelo delicatamente con le mani, cercando di non schiacciare le bolle che si saranno formate. Dovrete semplicemente allargare l'impasto fino a coprire tutta la leccarda.
Se invece preferite una pizza più sottile, dividete l'impasto in due "tagliandolo" con un tarocco, e stendete su due teglie diverse.
Accendete il forno al massimo (solitamente 250°C, statico) e fatelo scaldare bene. 
Ora farcite le pizze come preferite, ad esempio per la margherita basterà cospargere sulla superficie alcune cucchiaiate di salsa di pomodoro precedentemente miscelata a dell'olio evo e del sale.
Infornate nella parte più bassa del forno per circa 5 minuti, trascorsi i quali sposterete la pizza al ripiano di mezzo. Dopo altri 5 minuti cospargete la superficie con la mozzarella e finite la cottura.
In caso di pizza bianca, io ungo la superficie della pizza con dell'olio ed aggiungo il sale, procedo come sopra e quando sposto la pizza a media altezza, finisco di farcirla in base ai miei gusti (funghi, verdure varie, ecc..).


Buona pizza a tutti!!

mercoledì 18 marzo 2015

Hummus di ceci



L'hummus è una droga. E non sto scherzando. Dovrebbero vietarne l'uso (e abuso), è qualcosa di... non trovo neanche le parole! Una volta individuata la versione che si gradisce maggiormente, si entra nel tunnel e diventa impossibile uscirne. Inoltre, una volta che si inizia a mangiarlo non ci si riesce a fermare. Vedo già le vostre faccette perplesse, penserete che sono pazza. Va bene, se non mi credete provatelo, vedrete :D


L'hummus si presta benissimo come farcia per le piadine, per i crostini, come salsina di accompagnamento ai falafel o alle verdure crude, eccetera eccetera..


Questa è la versione che preferisco.





 






INGREDIENTI:


250 g ceci lessati e scolati
succo di mezzo limone
2 cucchiai di tahin (è una crema che si ottiene dai semi di sesamo, si trova già pronta nei negozi tipo Naturasì)
1 cucchiaio di olio evo
1/3 di spicchio d'aglio senza il cuore
1 pizzico di sale
1 cucchiaino di salsa di soia
acqua q.b.



Difficilissima! Metti tutti gli ingredienti in un frullatore, tranne l'acqua. Frulla per bene ed in base alla consistenza desiderata, aggiungi pochissima acqua per volta per rendere la crema più o meno densa.


martedì 3 marzo 2015

Ciambella all'arancia

Questa ricetta mi riporta all'ultimo Natale perché l'ho scovata (su questo sito, una ricca raccolta di ricette collaudatissime) proprio nel periodo in cui ero "giù al sud" con la mia famiglia.

Ebbene sì, ho trascorso le vacanze natalizie con i miei cari, stavolta abbiamo viaggiato in treno ed è stata un'esperienza molto bella anche per i bambini, i quali durante il lungo viaggio hanno avuto modo di intrattenersi disegnando, sfogliando libretti ed ascoltando musica (eravamo super attrezzati con lettori mp3, tablet, ovviamente anche con panini e stuzzichini vari ;D).
Avendo un magnifico albero di arance (anzi due, ma quello che ne produce di grosse e succose è uno soltanto) ho approfittato con spremute ed appunto questa ciambella molto profumata, che andrò a presentarvi oggi.




L'impasto si presenta così:






Ingredienti:

300 g di farina
200 ml di succo di arancia
50 ml di acqua
160 g di zucchero di canna + una manciata per la superficie
100 g di olio di girasole
1 bustina di lievito per dolci
scorza di 2 arance grattugiate (bio)



Procedimento:

In una terrina amalgamare con un cucchiaio lo zucchero, la farina, la scorza delle arance e il lievito.
Versare nell'impasto il succo delle 2 arance a cui abbiamo grattugiato la scorza (se non fossero 200 ml si può aggiungere il succo di frutta o acqua in modo da raggiungere la quantità necessaria), l’acqua ed infine l'olio e mescolare per bene in modo da far incorporare aria all'impasto.

Foderare uno stampo a ciambella con carta da forno e versare l'impasto al suo interno, distribuendovi sopra una manciata di zucchero di canna che servirà a rendere la superficie più croccante perché formerà una crosticina.
Infornare per 30-40 minuti nel forno preriscaldato a 170° circa.
Far raffreddare bene e togliere dallo stampo.